Finita la tempesta, finito l'orrore, vediamo l'uomo nudo di Antonio Zenadocchio meditare sul suo sacrificio, appoggiandosi ad una croce, nell'intima riflessione di quanto occorreva che accadesse. Quasi sulla soglia del suo sepolcro, questa immagine, che è inserita sullo sfondo di case orientali, induce a meditare sulla necessità di questo sacrificio, perché il sangue versato lavi le macchie e permetta la libertà vera, di uomini riscattati e assolti, di nuovi paradisi promessi, ricreati e visibili.
Paolo Berti
Recensione di Paolo Berti
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